L’ora X è arrivata, adesso è il momento di tirare le fila per decidere il destino di Omar El Kaddouri. Le scadenze fissate dalla Lega sono precise: entro stasera il Torino ha la possibilità di riscattare il centrocampista belga-marocchino, fatta salva la possibilità di controriscatto da parte del Napoli da esercitare però entro sabato 27 giugno.

 

La situazione, al momento, resta decisamente ingarbugliata: il Napoli, infatti, non ha manifestato la minima intenzione di abbassare l’asticella delle pretese, collocata al momento a quota quattro milioni e 700 mila euro. Il Torino, dunque, deve decidere se riscattare El Kaddouri sapendo però che il Napoli può in extrema ratio controriscattare il giocatore, previ però gli accordi con lo stesso club di Cairo. Ma in casa granata le perplessità sono notevoli: perché la scorsa stagione, quella che doveva sancire l’esplosione del jolly di centrocampo, è stata buona ma non eccezionale, caratterizzata da giocate importanti ma anche da tante, troppe pause.

 

Un balletto di situazioni, e di cifre, che potrebbe a stretto giro di posta coinvolgere anche altri giocatori e altre trattative. Non è un mistero, infatti, che sulla direttrice Torino-Napoli si discuta anche di Zapata, Jorginho e, soprattutto, Darmian, che Cairo però continua a voler cedere a una cifra non inferiore ai 20 milioni. Ecco che quindi la settimana potrebbe chiudersi con un El Kaddouri di ritorno al Napoli salvo poi riaprire la partita nelle prossime settimane, come avvenuto in passato. Il tutto, per, tenendo d’occhio eventuali altre interessate per il belga-marocchino, che però il Torino proprio vorrebbe confermare. E che, in un modo o nell’altro, è convinto di riuscire a tenere.

 

Si è ancora al lavoro, inoltre, per il riscatto di Ichazo. Ieri si raccontava di una proposta messicana che, di fatto, portava il Danubio a non concedere chissà quali particolari sconti al Torino, che vorrebbe abbassare la cifra di 1,6 milioni stabilita a gennaio. Le discussioni sono tante, ma non è ancora arrivato il momento di tirare le conclusioni: per i diritti di riscatto dall’estero, infatti, fa fede la data stipulata sul contratto, la quale, in questo caso, riporta il giorno 30 di giugno. Una settimana in più, in sostanza, per il Toro, per poter trovare la quadratura del cerchio. Lo stesso tempo che avrà il Tigre per accordarsi con i granata e riscattare Larrondo. L’attaccante argentino, negli ultimi giorni, si è dichiarato scettico circa la sua permanenza nel club al quale era stato prestato lo scorso gennaio, dopo l’anno e mezzo in granata decisamente negativo. Le sensazioni di qualche settimana fa sono confermate, ma il Tigre, che versa in gravi condizioni economiche, cercherà di trovare comunque l’accordo con Cairo e Petrachi. Altrimenti, Larrondo tornerà alla base e per lui si apriranno le porte di una nuova cessione: all’estero, se non dovessero arrivare prima i documenti per la cittadinanza italiana, in ottica di liberare un posto da extracomunitario. Una pedina di scambio, insomma, e nulla più. Per l’attacco, i piani del Torino non riguardano più l’ex Siena.

 


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